In questi tempi che ci hanno assuefatto al peggio, ai finti unanimismi ma soprattutto alle voci altisonanti dentro un vuoto pneumatico delle idee e al deserto del saper fare, fa notizia una buona notizia. Un gruppo di Ordini (in numero variabile ma con presenza consolidata di circa 30, per 45.000 iscritti), accomunato dalla passione del lavoro di rappresentanza degli architetti e dellarchitettura, ha lavorato per più di un anno per sviluppare idee, confrontarle e sintetizzarle e per disegnare un possibile scenario futuro della professione.
Tutto ciò è avvenuto durante una campagna elettorale, quella per lelezione del Consiglio nazionale architetti; e quel gruppo, poiché si è basato soprattutto sulle idee, ha perciò perso in scioltezza le elezioni: situazione che per quanto stravagante è del tutto normale nel nostro paese. Inusuale è invece che il gruppo, nonostante le pressioni e le lusinghe per dividerlo prima e dopo le elezioni, non si è sciolto come neve al sole, né si è organizzato contro qualcuno o qualcosa ma ha pensato di continuare a svolgere il proprio lavoro di approfondimento per proporre un insieme di servizi e di iniziative a supporto della professione. Un sistema possibile solo se concepito come una rete paritaria e cooperante, che unisca le forze e le esperienze di chi gestisce giornalmente il contatto diretto con gli iscritti e la professione esercitata: gli Ordini provinciali. Ecco come è nato il Coordinamento. Una buona notizia per il 2011.
Stiamo progettando una forma di cooperazione aperta ove ognuno possa mettere a disposizione le proprie idee migliori e sia disponibile a discuterle, per farle funzionare oltre i limiti determinati dal sistema finito di risorse umane ed economiche del singolo Ordine provinciale. La stessa struttura operativa è per il momento molto aperta per poterne sperimentare anche la funzionalità; ad oggi il coordinamento è affidato a quattro coordinatori (Alessandro Tassi Carboni, Parma; Elvio Cecchini, Lucca; Francesco Orofino, Roma; Giorgio Giani, Torino) che hanno il compito di assicurare i contatti, sollecitare i contributi, far circolare le informazioni, sintetizzare il dibattito, rilanciare le idee.
Tanto sperimentale che lultimo dei problemi che si affronterà sarà quello di costituire un board con cariche onorifiche, spese da sostenere, vincoli statutari
Si valuterà infatti in relazione al profilo che assumerà lesperienza nel corso dei prossimi mesi.
Nel frattempo, chi vede ogni propria azione solo come necessità di posizionamento fatica un po a capire, e tenta disperatamente di assegnare etichette, identificare alleanze, compilare liste di buoni e di cattivi
Che perda pure il suo tempo. Il Coordinamento Nazionale va avanti pensando agli Ordini come organismi di rappresentanza che non hanno esaurito la loro ragion dessere ma che hanno tuttavia bisogno di una riforma strutturale: non si può più aspettare che qualcuno la faccia per conto nostro. Vogliamo dunque progettare il nostro futuro ed esserne protagonisti. In questo progetto vogliamo far partecipare e parlare non solo i presidenti o i consiglieri ma soprattutto gli architetti (e in particolare quelli che di Ordine non si sono mai occupati), convinti che sia unoccasione per capire quanto possa essere importante unorganizzazione professionale di rappresentanza al passo con i tempi che promuova, tuteli ed eroghi servizi. Se lo si mette in relazione alle attese di una professione dallelevato contenuto sociale come la nostra, tutto ciò assume maggiore rilevanza per linteresse collettivo. Abbiamo lavorato su iniziative aperte alla discussione di tutti e non chiuse allinterno della categoria, tanté che hanno trovato limmediata attenzione dei media. Il «Sole 24 Ore» lancia lidea di una legge di iniziativa popolare per larchitettura? Eccoci pronti a partecipare, a dichiarare la nostra disponibilità, sorprendendo per limmediata risposta.
Esiste lannoso, italianissimo problema delle competenze professionali, vogliamo finalmente affrontarlo con metodo? Cosa accade in Europa? Un Ordine del neonato Coordinamento ha già affrontato e sviluppato il tema con scientificità (non la solita commissione inconcludente): partiremo da quellesperienza per fare i passi successivi.
Il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso in un convegno segnala un problema nella gestione deontologica degli Ordini in caso di indagini di mafia? Immediata parte la segnalazione di disponibilità a collaborare.
Oggi stiamo lavorando in rete per censire le migliori esperienze di ogni singolo Ordine e parallelamente valutando collaborazioni con altri soggetti nazionali che agiscono su fronti diversi nellambito delle attività di competenza degli architetti per stabilire sinergie e intervenire anche in funzione di un miglior esercizio della professione.
La voglia e la passione ci sono, se sia o meno velleitario per il momento lo lasciamo alle interpretazioni di chi non ci crede, di chi rema contro, di chi è disilluso, di chi ha avuto mille occasioni per fare e non ci ha mai provato o ha sbagliato clamorosamente indirizzo
A loro certo non si può chiedere di impegnarsi.
http://web.me.com/a.tassicarboni/coord_naz_ordini/home.html
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